venerdì 28 dicembre 2012
Due nuove interrogazioni di Energia Pulita. E (i miei) auguri
La prima è sulla situazione della raccolta dei rifiuti e l'altra sullo stato del Palazzo Ruffo.
Tante occasioni disattese mi inducono a pensare ormai poche le possibilità di riscatto. Solo senso di responsabilità e impegno possono aiutarci a ritrovare una strada. Perciò noto con piacere che a Bagnara qualcuno non ha ancora gettato la spugna.
Colgo l'occasione di questo ultimo breve post dell'anno per porgere da qui gli auguri di un 2013 sereno.
domenica 23 dicembre 2012
Il Gruppo Energia Pulita – Sinistra per Bagnara risponde al sindaco
Dispiace che il Sindaco si senta “fortemente offeso come uomo e meschinamente colpito come politico”. Secondo noi la sua prima debolezza consiste nel fatto che non è mai riuscito a separare l’uomo dalla funzione che ricopre. Altra debolezza consiste nel fatto che da quando ha iniziato a fare “politica”, come lui la intende, non ha mai usato la frase “scusate, non era mia intenzione dire o fare questo”. E’ il caso ultimo citato in cui afferma una cosa gravissima, riguardo ai controlli delle forze dell’ordine in paese (e lo fa con l’incarico di Ufficiale di Governo che ha attribuzioni di vigilanza sulla sicurezza e l’ordine pubblico): “I controlli che le forze dell’ordine effettuano (a seguito dei recenti attentati) danneggiano i nostri operatori che non possono vendere ai ragazzi la bottiglia di birra perché ci sono i controlli, e questo gli incide sul mancato guadagno”. Ripreso legittimamente attraverso un’interrogazione del nostro Consigliere Maria Carmela Goffrè (gli ricordiamo che obiettare su comportamenti che si ritengono poco consoni al ruolo che si ricopre, significa esercitare un semplice diritto di dissenso e mai una strumentalizzazione) su quanto ha asserito, di fatto non risponde, non nega di aver pronunciato quella frase, si contraddice usando paroloni come “militarizzazione” dicendosene a favore e poco dopo contrario, ed al solito trova delle scuse, neanche tanto lineari, bensì contorte e si attorciglia, come suo solito, nel ragionamento, così come d’altronde ha fatto finora riguardo tutti gli atti non compiuti dall’amministrazione che dirige. Quanto all’accusarci di non aver mai fatto proposte, abbiamo gioco facile a smentire le sue false affermazioni, per l’ennesima volta, con i fatti.
Fin dall'inizio di questa Sindacatura, come gruppo di Energia Pulita Sinistra per Bagnara, abbiamo fatto una serie di proposte in Consiglio Comunale (e non nelle redazioni dei giornali, come da lui falsamente affermato), sempre bocciate dall’attuale maggioranza. A beneficio di quei cittadini che volessero accertarlo consultando gli atti ufficiali, ne elenchiamo solo alcune:
- azzerare, o quantomeno dimezzare, l'indennità di carica degli amministratori utilizzando quei fondi per la manutenzione delle scuole che versano in una situazione pietosa;
- eliminare i contributi a pioggia ad associazioni ed enti e utilizzare i fondi per i servizi sociali;
- ridurre l'IMU riguardante la seconda casa per particolari situazioni quali i residenti all'estero, gli emigranti, gli affittuari e per chi concede in uso la casa ai figli;
- gestire direttamente la riscossione delle tasse comunali, risparmiando decine di migliaia di euro;
- non esternalizzare alcuni servizi pubblici;
- costruire strade interpoderali per rilanciare l'agricoltura;
- risanare il bilancio comunale, che sta per collassare, esponendone i criteri;
- utilizzare i fondi assegnati dall’U.E. per la ristrutturazione dell'asilo nido a Marinella e non sperperarli su un edificio periferico e inaccessibile;
- ridurre gli oneri a carico delle famiglie per le mense scolastiche;
- favorire l’eliminazione delle barriere architettoniche;
- intervenire per rendere il depuratore conforme alle norme comunitarie e concordare con i comuni limitrofi un'azione collegiale per la balneabilità del nostro mare.
Abbiamo, inoltre:
- contestato lo sperpero di denaro pubblico costituito dalle cosiddette "isole ecologiche" costate 220 mila euro e mai utilizzate;
- contestato le concessioni di occupazione di suolo pubblico, non conformi alle norme regolamentari;
- denunciato la mancata applicazione delle norme concernenti la raccolta differenziata della N.U., che ha portato il paese nello stato di emergenza attuale, non solo per colpa di altri, come dice il Sindaco (dimenticando che gli altri sono i loro compari Scopelliti & C. che gestiscono la Regione) ma anche sua e della Amministrazione Comunale.
Per quanto riguarda le delibere irregolari che avremmo omesso di denunciare, abbiamo più volte richiamato alla sua attenzione e a quella dei cittadini che:
- É illegale fare pagare l'acqua a forfait invece che a consumo come prevede la legge.
- É illegale deliberare la raccolta porta a porta differenziata dei rifiuti e farla indifferenziata strada-strada.
Se ritiene che ciò non basti e che le denunce vadano presentate alle forze dell’ordine, in futuro lo faremo.
Ed abbiamo taciuto su altri episodi. Per esempio su quello avvenuto durante il consiglio comunale del 26.10.2012 alle ore 2 e minuti 25 quando ha esternato confusamente sul ruolo della magistratura, di fatto delegittimandola, perché, secondo il suo parere di giurista, non saprebbe distinguere tra assassini che stanno fuori a passeggiare e persone che per “un banalissimo errore” stanno scontando una ingiusta pena detentiva. Ecco, anche allora era scosso da un recente attentato?, oppure quando parla non si rende conto di quello che dice e di conseguenza non è all’altezza dell’incarico che i cittadini gli hanno assegnato? E, cosa ancora più grave, anch’essa evidenziata: coloro che gli stanno attorno perché non lo riprendono? Forse perché non sono essi stessi all’altezza del ruolo che ricoprono? Riteniamo pertanto di non aver decontestualizzato nulla, solamente esercitato, nelle sedi opportune (interrogazioni in consiglio comunale, dichiarazioni alla stampa) le normali (in un paese normale) prerogative riservate ad una forza di opposizione. Non c’è pertanto niente d’indecoroso, né di vile.
Riguardo all’ottenimento della sicurezza del territorio rispetto agli atti di criminalità, personalità esperte in materia riferiscono sicuramente utile l’attività delle forze dell’ordine, però affiancata da comportamenti che fungano da esempio per lo svolgimento di un convivere civile. Ci riferiamo allo svolgimento di una buona politica che si realizza non solo a parole. Se il cittadino comune, quello che noi vogliamo si avvicini alla Politica, volesse prendersi la briga di visionare senza pregiudizi lo svolgersi dei Consigli Comunali e solo successivamente, rivolgesse la sua attenzione a quanto promesso in campagna elettorale, a quanto deliberato a volte in forme se non illecite, quantomeno improprie, e poi si soffermasse ad osservare semplicemente lo stato di degrado in cui sta versando Bagnara, non avrebbe bisogno di tante chiacchiere e giustificazioni. Egli si ribellerebbe come noi chiediamo che faccia, sin dal periodo di campagna elettorale e chiederebbe le dimissioni dell’attuale Amministrazione. E il Sindaco stia sicuro che noi continueremo a chiederle le sue dimissioni; in consiglio, attraverso la stampa, i manifesti, le discussioni, e cercheremo di informare i cittadini affinché abbiano gli strumenti per decidere in tutta coscienza chi bocciare alle prossime elezioni. Né più e né meno, senza scomodare sentimenti, offese, famiglia, amici, onore e quant’altro. Infine, per tornare al tema della legalità correlata a pratiche di buona politica e di buona educazione, dovremmo interrogarci tutti sul perché il paese abbia raggiunto un tale stato di degrado e prenderci ognuno la nostra fetta di responsabilità. Gli amministratori più di tutti, perché sono loro che si sono assunti il compito di gestire il paese. Abbiano la compiacenza di rispondere ai cittadini che ne chiedono conto, senza trasferire loro responsabilità che non hanno, tipo maleducazione, scarso senso civico e scusanti varie. Se non sono abituati ad operare così, non è certo colpa nostra. Ed il Sindaco ci eviti il solito piagnisteo sui sacrifici cui è sottoposto. Nessuno gli ha imposto di fare il Sindaco, per cui se non è in grado di farlo, e noi ripetutamente glielo abbiamo contestato, allora SI DIMETTA.
Gruppo Energia Pulita – Sinistra per Bagnara
domenica 16 dicembre 2012
Anas, ansiosa nazione aspetta (e) spera*
Non avevamo fatto però i conti con la chiusura dell'A3 da parte degli strateghi dell'Anas.
Nessun disagio grave, ma vorrei mi spiegassero l'urgenza di interrompere il traffico per due tre giornate lavorative (le domeniche prenatalizie) nel corso, lento e non inesorabile, della realizzazione di quest'opera faraonica, nel senso della durata intendo.
Un pensierino di riguardo poteva essere dedicato a chi aveva solo una o due domeniche libere per recarsi in Città e, ancora di più, a chi, in città ci lavora e qualche soldino spera ancora di incassarlo.
Sarà mai che dalle fuggenti e operosissime ore odierne dipenda la rapida conclusione dei lavori?
*Il giochino sull'acronimo Anas non è farina del mio sacco. L'ho rubato qui
sabato 8 dicembre 2012
Energia Pulita Sinistra per Bagnara interroga ...Bagnara
Ora ricevo da Energia Pulita - Sinistra per Bagnara il seguente comunicato, che volentieri pubblico
In merito alle interrogazioni presentate in questi giorni dal nostro gruppo, vogliamo ribadire il concetto che esse sono scaturite da un incontro con tutti i componenti del gruppo stesso e con l’approvazione dei testi, all’unanimità.
Abbiamo richiesto le dimissioni del sindaco per le gravi affermazioni fatte durante il Consiglio Comunale. Siamo rimasti sconcertati, oltre che per le affermazioni dello stesso, per l’apatia dimostrata da tutti coloro che erano presenti in quel momento. Ciò può significare o che coloro che erano presenti non ascoltavano quanto il sindaco stava dicendo, oppure che ritengono normale fare affermazioni del genere. In entrambi i casi, la situazione è veramente grave, si è raggiunto a nostro avviso, il culmine.
Di conseguenza, con la presente, comunichiamo che il gruppo Energia Pulita Sinistra per Bagnara non parteciperà alle “consultazioni” annunciate dal Sindaco, in quanto riteniamo che, più che un rimpasto, sia necessario “consultare” nuovamente gli elettori tornando alle urne vista la manifesta incapacità di governare Bagnara da parte dell'attuale amministrazione comunale.
Energia Pulita Sinistra per Bagnara
lunedì 19 novembre 2012
Ed ora… tutti a caccia di donne!
E’ notizia di questi giorni dell’approvazione della legge che garantisce al mondo rosa gli stessi spazi elettorali e le medesime canches degli uomini in una prospettiva di riequilibrio nella rappresentanza politica.
La legge approvata prevede una pari opportunità di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali, nei consigli regionali e nelle commissioni esaminatrici dei pubblici concorsi e troverà applicazione dalle prossime elezioni. Questa svolta è una pietra miliare per l’affermazione concreta delle pari opportunità di genere. Dopo l’introduzione del reato di stalking a tutela delle donne molestate, questa legge in un certo senso conferma la tendenza giuridica e politica della parità tra uomo e donna. Se prima la presenza delle donne nelle liste elettorali e quindi nei vari organi consiliari, era una regola dettata per lo più dal buon costume, oggi diviene obbligatoria. Pensando alle passate elezioni amministrative svoltasi a Bagnara, dove in due liste su tre non vi era la presenza di donne, mi sorge spontanea la riflessione che alle prossime elezioni, oltre alla caccia di voti, si andrà a caccia di donne! Ma questa caccia è ben diversa da quella in cui l’uomo-cacciatore mette in mostra tutti i trucchi di seduzione per conquistare il gentil sesso. Un conto è convincere una donna ad uscire a cena ed un altro è, invitarla a candidarsi! Sappiamo bene che a Bagnara sono poche le donne che decidono di fare politica o comunque un’esperienza elettorale. A mio avviso non è solo una questione di cultura (la donna bagnarota intraprendeva le sue lotte fuori dal ring politico) ma di educazione, nel senso che come in ogni settore sociale-politico, la gente va educata a determinati comportamenti e/o propensioni. Quello che manca nella nostra cittadina, è l’educatore, quella figura-funzione riconducibile all’istituzione che deve mettere in campo ogni strategia di partecipazione delle donne ma anche di tutti i cittadini al governo della città. Ho più volte esternato la necessità di attivare gli strumenti di partecipazione popolare per far affezionare i cittadini a quella politica come bene comune, ed ecco che dopo l’approvazione della legge sull’eguale rappresentanza, diviene indispensabile far affezionare le donne di Bagnara all’attività amministrativa per non ritrovarsi alla prossima mandata elettorale di dover candidare, per rigor di legge, le proprie mogli o solo figure “prestanome”. Un buon inizio potrebbe essere quello di mettere in funzione la Commissione Pari Opportunità, che per le sue prerogative e soprattutto per quella che dovrebbe essere la sua natura non partitica, potrebbe arruolare cittadine di buona volontà, che potrebbero invogliare altre donne ad accostarsi alla politica od ancora a riscoprirsi esse stesse, potenziali fautrici del proprio destino e di quello di Bagnara. Le donne che si mettono in gioco dovrebbero rappresentare per la nostra cittadina, la naturale conseguenza storica, culturale e folkloristica, di quella bagnarota famosa in tutto il mondo per la sua intraprendenza, tenacia e intelligenza! L’obbligo di questa legge appena approvata, potrebbe essere lo spunto, in un certo senso, per restituire il ruolo delle donne di Bagnara alla storia.
In ultimo, vorrei aggiungere, che gli strumenti di partecipazione popolare, attualmente previsti dal Regolamento Comunale, quali la Consulta delle Politiche Sociali, la Consulta dei Giovani e la Commissione Pari Opportunità, in un clima di criminalità in cui vogliono far affossare Bagnara e le sue istituzioni, possono accrescere la sinergia tra amministratori ed amministrati, sentendosi uniti non in una solidarietà doverosa scritta o verbale, ma in quella concreta, dove tutti ci si sente colpiti in uguale misura, perché tutti ci abbiamo messo la faccia!
domenica 18 novembre 2012
Verso il caos
Basta con comunicati e sterili prese di posizioni, scimmiottamenti di una politica che tanti ormai detestiamo. Per una volta, si faccia qualcosa. L'eutanasia collettiva di cui parla Claudio Careri è la nostra sentenza di morte.
Citando M. L. King, andiamo verso il caos o la Comunità?
martedì 11 settembre 2012
Quello che succede
A memoria credo sia la prima volta di un affronto di tale gravità.
Trovo drammatica l'assenza di una reale coscienza collettiva, che mi rende ormai certo che nessuna memoria servirà a cambiare il nostro declino.
giovedì 16 agosto 2012
Estate bagnarese
Perchè mai prediligono questo posto, resta un mistero. Povere bestie, mi riferisco ai padroni, non hanno altro luogo dove andare?
mercoledì 25 luglio 2012
Solo dal caos può nascere una stella danzante (Nietzsche, Così parlò Zarathustra)
Starsene in silenzio è stata quasi una necessità. Può essere che impegni di varia natura ne abbiano favorito l’effettiva pratica, ma le motivazioni essenziali hanno ben altra caratura. Di tanto in tanto, stimolato da letture o da approdi (anche casuali) seguendo rotte internet (talune piuttosto azzardate), ho ceduto alla tentazione di gettare su un foglio qualche riflessione. Queste note sparse, colme di cancellature, hanno occupato per un po’ parte del piano della mia scrivania. Rileggendole, anche a distanza di tempo, non ho visto dissolversi, ahimè, quel senso di vacuità già provato al momento della loro compilazione. Ho pensato quindi che certi accadimenti potevano aver segnato il “de profundis” per questa comunità. Pertanto non c’era più nulla da fare; anche se alcuni facevano finta di non averlo compreso e tanti altri non lo avevano capito davvero. A differenza di qualche osservatore, decisamente più ottimista, mi ero convinto che non eravamo più sul ciglio del precipizio ma ne eravamo oramai rovinosamente inghiottiti. In quei frangenti non ho per nulla cullato l’ipotesi che da qualche parte potesse giungere quello che, con un’espressione in voga, viene definito: “un segnale di discontinuità”. Il motivo era semplice: dominando la rassegnazione in ogni ambito, chi avrebbe potuto curarne il lancio? Avevo ragione! Difatti non è successo nulla.
Oggi sono in tanti a dirmi che la nostra cittadina langue. Tanti a lamentarsi della futilità o della pochezza dei motivi oggetto delle sporadiche dispute. L’impressione è che pur essendoci ancora qualcuno che si ostina a dire qualcosa, nessuno ha qualcosa da dire, nella sostanza. Tutto sembra avviluppato da inesorabile decadimento. Anche il confronto politico che in passato ha conosciuto ben altri interventi, dietro il mancato clamore nasconde il più grande vuoto di idee, di proposte e di contenuti che si ricordi. Può accadere pertanto che il confronto per occupare la poltrona più prestigiosa di Palazzo S. Nicola, pur connotandosi come una specie di derby, non riesca a trasmettere alcuna tensione emotiva, tanto meno crea aspettative: appare simile ad una noiosa polemica per la nomina di un amministratore di condominio. La contesa non vede più gli schieramenti disposti a difesa della città, ma fazioni che si affrontano per ghermire la città. La città intesa quindi come bottino da assicurare alla propria parte. Empio campo di battaglia che consegnerà ai nostri giovani un disperato campo di rovine.
Di ciò non mi sento di incolpare nessuno in modo particolare. L’azione demolitrice non può essere e non è opera di un singolo, né di una ristretta cerchia di reprobi. E’ il prodotto invece del disimpegno delle èlite che avrebbero dovuto avvertire il dovere di svolgere quelle funzioni che sono proprie di una classe dirigente e che hanno sdegnosamente ricusato tale ruolo. A tal proposito, mi chiedo che fine abbiano fatto quelle frange oltremodo faziose, conosciute in gioventù e di cui abbiamo dovuto sopportare per anni l’ostentazione di una supposta superiorità culturale; composte in buona parte da giovanotti di sinistra con tanto di puzza sotto il naso. Saranno ancora impegnati nella ricerca spasmodica di quel mitico “NUOVO” col quale si sono ossessionati per anni e che in taluni luoghi produce mostruose creature mitologiche (sapete, quelle che per metà sono una cosa e per l’altra metà un’altra). Si contorceranno all’interno di aggregazioni che vivono una crisi che appare irreversibile. Più che partiti sembrano reperti del passato incapaci di offrire alternative. Rottamarli, come propongono al loro interno, sarebbe saggio, anche se è molto probabile che continueranno a fingere di esistere.
Rinunciare all’intento di tacere non è purtroppo il segno che qualcosa sia cambiato. Ma c’è una ragione. Un elemento di novità, enorme, che penso sia in grado di sovrastare i profili ideologici che quelli della mia generazione hanno conosciuto. Il nostro Paese (inteso come comunità nazionale) vive un momento cruciale. C’è un nemico, in parte alle porte e in parte già infiltrato nelle strutture essenziali dello Stato. A questo punto è insensato subordinare ogni impegno attardandosi in valutazioni al fine di comprendere se ne vale più o meno la pena. Una tacita chiamata alle armi non si discute; pur controvoglia bisogna rispondere presente. Si tratta quindi di resistere per vivere o di cadere in piedi, non serve farla troppo lunga. Stiamo assistendo ad un autentico ribaltone dei valori tradizionali e cristiani che pongono l’uomo come fine e il denaro come mezzo. Il dogma del credo liberale dominante pone come finalità primaria il capitale e come strumento la persona umana. Questa barbarie è imposta da una limitatissima èlite finanziaria internazionale che domina il mondo e decide sulle sorti di miliardi di cittadini che progressivamente si vuole trasformare in sudditi. C’è una precisa strategia che interessa l’Europa. Il potere finanziario, cioè esattamente quanti negli ultimi anni hanno messo in dissesto le economie europee, invece di essere puniti o addirittura espropriati, stanno occupando tutti gli spazi del potere. Da Bruxelles e Francoforte pretendono di trattare i popoli come schiavi. E avranno gioco facile fino a quando i luoghi della politica saranno popolati dalle tante anime morte che non conoscono il significato dell’espressione: “sovranità nazionale”. Ciò è stato avvertito anche dalla nostra gente e ha prodotto un moto di profonda sfiducia verso una classe politica che non rappresenta gli interessi primari del popolo italiano, cioè il fallimento della democrazia parlamentare e con essa dei maggiori partiti politici che la esprimono.
Destra e sinistra si sono ridotte ad essere semplicemente delle “ispirazioni culturali”. Per quanto riguarda le nuove categorie della politica: chi è di destra è bene che non lo sia poi così tanto, mentre a sinistra ci si impegna per far convivere il rude metalmeccanico col raffinato banchiere. Anche questa nuova antitesi, imbrogliona, spinge i cittadini che malgrado tutto hanno ancora voglia di impegnarsi, verso un qualcosa di ALTRO che presuppone una commistione rispetto alle antiche distinzioni. Non è una novità assoluta, del resto. E’ già avvenuto anche nel recente passato e qualche traccia è possibile riscontrarla nel presente. Esse hanno coabitato nel fascismo, nella DC, successivamente nella Lega Nord e per ultimo nel Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Quindi non è assolutamente vero che per cooperare allo sviluppo di un territorio è indispensabile una omogeneità, se non ideologica, almeno di “visione” tra coloro che sposano il progetto politico. Specialmente quando alle “visioni” non viene conferita alcuna legittimazione politica. Può essere, invece, che dai differenti modi di intendere la vita e dalle diverse esperienze, sia possibile trarre, con più lucidità, quanto è utile per conseguire la conquista di un futuro che rischia di non esserci. E’ indispensabile che le forze migliori espresse dal territorio rinuncino a scontrarsi (magari sotto le insegne di schieramenti politici nazionali falsamente opponenti e che comunque hanno già scritto dalla BCE il compitino da svolgere). Quanti mostrano di possedere sensibilità politiche sconosciute ai più devono collaborare fra di loro per tentare di scalare le balze dello sviluppo. Scontrarsi in sede locale per promuovere il successo di chi (ai massimi livelli) simula aspre contese (roboanti quanto fasulle) per poi ritrovarsi a cena insieme e concordare, magari utilizzando i cunicoli che collegano i palazzi delle istituzioni romane, non mi pare il massimo della perspicacia.
martedì 24 luglio 2012
Il muro di gomma
Confesso che l'ho seguita fin qui distaccato, così come seguo distaccato ormai le cose che accadono (?) da noi. Non prendetela come un atto borioso. Giuro che è solo la maturata convinzione che sia difficile, molto difficile realizzare qualcosa di buono, a Bagnara.
Prova ulteriore è proprio questa dell'ennesima azzuffata tra associazioni e politica (che delle sane istanze dell'associazionismo dovrebbe invece essere buona interlocutrice, magari anche in maniera utilitaristica). Azzuffata che altrove coinvolgerebbe la passione di tanti, mentre qui idee progetti e azioni rimbalzano contro il muro di gomma della maggioranza (assai) silenziosa dei bagnaroti e svaniscono.
lunedì 16 luglio 2012
Al confino
La pena che infliggerei ai (troppo) ligi vigili dell'ordine londinese potrebbe essere un soggiorno obbligato in questo lembo di estremo sud d'Italia, con sveglia mattutina offerta da insolenti ambulanti di frutta e verdura, dopo una notte resa in gran parte insonne da altrettanto insolenti individui, motorizzati e non.
Voi dite che sarebbe troppo?
domenica 15 luglio 2012
Senza pace
E' il terzo post consecutivo sulla vicenda dei divieti al transito dalla Chiesa del Rosario. Sarà l'ultimo, promesso.
Non hanno pace, in Comune. Da due giorni han deciso che si può solo scendere. Allora tanti cartelli a sbarrarne l'accesso dal centro.
E va bene. Non hanno però fatto i conti con il popolo locale, che non vuole regole. Allora tutti a salire, da quella strada, (giuro, ho visto solo tre auto di forestieri fare inversione) strafottendosene dei segnali stradali. Perchè siamo convinti che contravvenirle, le regole, equivale a contestarle.
Due rimedi. La già citata deregulation oppure ....l'esercito
sabato 7 luglio 2012
venerdì 6 luglio 2012
Si sale o si scende?
Due le ipotesi. Un giochino di qualcuno (cosa poco verosimile). O una modifica radicale, dopo i ripetuti rifiuti del passato anche recente, decisa in Comune. Può darsi sia una scelta corretta, ma forse il punto non è questo. Ho qualche dubbio sulla "tempestività" dell'iniziativa, ma ancor più sull'assoluta assenza di informazione preventiva ai cittadini (sarebbe bastato uno scarno comunicato stampa, tra i tantissimi prodotti sui più disparati argomenti).
Vedremo cosa ci diranno dopo.
Aggiornamento. Ovviamente registro, mentre scrivo, abitandoci a due passi, che nessuno rispetta il nuovo divieto (e non potrebbe essere altrimenti, visto che te lo ritrovi d'improvviso arrivato in cima alla salita e non hai alternativa che proseguire in senso vietato). Ancora, non c'è stato nessuno a presidiarlo e a dare indicazione agli automobilisti. Infine (da verificare) avrebbero posto un senso unico (si può solo salire) dall'uscita della stazione ferroviaria, da Raneri, insomma. Due considerazioni. 1. chi sarà mai sto genio che ha concepito questi cambiamenti? 2. ma chi me lo fa fare a prendermela a cuore, quando (quasi) tutti se ne strafottono?
venerdì 29 giugno 2012
Intervallo
Bagnara Calabra. Festa dei SS Pietro e Paolo
p.s. del 6\7. Chissà se basterebbero i vigili... Temo che avremmo bisogno di vigilantes, invece
mercoledì 27 giugno 2012
Soccorsi a mezzo servizio
Questo è il mio commento a un post pubblicato su lostrettoquotidiano.it
Sulla guardia medica (meglio dire continuità assistenziale, perchè dà senso alle cose cui è preposta) c’è un carico di aspettative che nasce da alcuni equivoci di fondo.
Penso di scriverne con cognizione di causa. E dico che negli anni è stata erroneamente intesa come servizio di pronto soccorso, cosa che assolutamente non è. E’ appunto una continuità assistenziale col servizio del medico di medicina generale, il medico di famiglia.
E’, meglio dire, dovrebbe essere. Perchè tanti utenti cercano in noi operatori di g.m. risposte cliniche che non siamo in grado di dare (magari semplicemente perchè non al corrente di una storia clinica personale). Ecco la scelta talvolta di procastinare interventi, nei casi di non urgenza.
E’ però nell’urgenza\emergenza che questi equivoci possono generare situazioni critiche. Quando cioè si immagina che la g.m. possa affrontare e risolvere problemi in vece o\e in attesa degli operatori di soccorso del 118.
Quella bombola di ossigeno (e non solo) di cui scrive l’estensore dell’articolo servirebbe, eccome, in queste circostanze. Come servirebbe il supporto dell’autoambulanza, del defibrillatore, ecc… Quanto se ne è detto e scritto? A che punto siamo?
Ribadisco un concetto che mi è caro. E’ necessario un ripensamento profondo da parte della politica (?) e della Comunità (?), che porti finalmente ad una pianificazione dei servizi di soccorso nel nostro particolare territorio, a cui chi amministra la Città e le istituzioni sanitarie preposte dovrebbero dare priorità assoluta.
Un accenno infine alle condizioni della struttura che ospita la nostra (intesa di noi bagnaroti) guardia medica. Quello che scrive Francesco Iermito è la verità. Ed è un fatto che va a disdoro di Bagnara.
lunedì 25 giugno 2012
Come siamo fatti
Com'era quel detto, chisti sìmu?
Facciamocene una ragione.
domenica 17 giugno 2012
Ha senso scriverci su?
Di più, sto maturando la consapevolezza che di tutte le cose che ci scriviamo e ci diciamo nessuna ha una ricaduta utile sulla vita della nostra Comunità.
Mi chiedo mentre scrivo, ad esempio, se - oltre allo sdegno di taluni - genererebbe qualcosa dire dei bagnanti adesso visti al mare, su una spiaggia piena di immondizia.
martedì 15 maggio 2012
Acqua azzurra, acqua chiara
domenica 6 maggio 2012
giovedì 3 maggio 2012
I presìdi di morte di Scopelliti
Anziché manifestare contro la Regione il cittadino dovrebbe protestare contro i presìdi di morte. Non possiamo correre il rischio di mantenere attive strutture ospedaliere dove il cittadino può rischiare di morire perché non ci sono le attrezzature e competenze adatte ad ogni evenienza.
Lo afferma chi dal 30 marzo del 2010 è governatore di questa regione, Giuseppe Scopelliti. A rileggerla, questa frase, mi sorprendo e mi incazzo sempre di più.
Ci dica subito quali sono i presìdi di morte, gli ospedali, le cliniche, fin'anco le postazioni di guardia medica in cui la gente rischia di morire per incompetenze e carenze strutturali. E poi ci dica perchè ha lasciato trascorrere due anni senza far nulla.
Non può rischiare di mantenere in vita i presìdi di morte, dice? Di fatto li ha tenuti lì, a far rischiare la vita alla gente.
Oltretutto, se era già al corrente della drammatica situazione, potrebbe esser accusato da qualche zelante magistrato di sinistra quanto meno di omissione d'atti d'ufficio.
mercoledì 2 maggio 2012
Bagnara, riorganizzare la vita politica (e il Centrosinistra)
Appassionarsi di politica di questi tempi non è facile. Esiste un disagio profondo in molti che vorrebbero dedicarsi all’impegno politico: il problema vero è trovare un luogo dove condividere con altri valori, idee, progetti. Il quadro complessivo non è incoraggiante. Anche a Bagnara si percepisce un vuoto nella politica, non ci sono donne in Consiglio comunale (il Pdl e il Patto che hanno raccolto complessivamente più di seimila voti - il 91% dei votanti! - non avevano candidate nelle loro liste), i partiti hanno difficoltà ad accreditarsi come spazi di partecipazione democratica e di programmazione in sintonia con una situazione generale che è caratterizzata da una crescente onda antipolitica e da una sempre più diffusa sfiducia nei confronti della classe politica peraltro inasprita dalle note (e tristi) vicende di questi giorni. Il deficit di rappresentanza dei partiti non ha determinato però una crisi irreversibile della partecipazione dei cittadini alla vita sociale e politica: il vuoto è stato colmato dalla riscoperta della democrazia diretta, dalla nascita di nuovi movimenti e dalle mobilitazioni su questioni specifiche. Se la società civile ha svolto una funzione di supplenza, i partiti però non devono essere “demonizzati”. L’antipolitica è stata prodotta dalla cattiva politica e comunque non è la risposta giusta alla soluzione dei problemi perché porterebbe a generalizzare, a dire che sono tutti uguali o che Destra e Sinistra sono ormai etichette ascrivibili al secolo scorso. “La democrazia è un fuoco lento ma costante che si alimenta di socialità e partecipazione. Ora, la critica ai partiti è antipolitica, se è indirizzata a farne a meno; è altamente politica, se è rivolta a chiedere loro, a incalzarli, a farli arrabbiare perfino, affinché si scuotano, si aprano, congedino coloro che non hanno più nulla da dire, diano un segno ideale della loro presenza, ritornino a essere attrattivi” (G. Zagrebelsky). I partiti sono uno strumento essenziale per la democrazia partecipata, però devono rinnovarsi, rifondarsi culturalmente, tornare a radicarsi nel territorio, “ritrovare slancio ideale, tensione morale, capacità di proposta e di governo”, partendo dall’approvazione di una legge elettorale che restituisca ai cittadini la possibilità di scegliere i loro rappresentanti e di una legge più severa sul controllo e l’entità dei finanziamenti pubblici ai partiti.
Anche a Bagnara occorre riorganizzare la vita politica e formare una nuova classe dirigente. Bisogna tornare ad una visione della politica in cui l’appartenenza a un partito, o l’adesione ad un’alleanza, sia determinata da una idea della società fondata su valori, ideali e programmi condivisi e partecipati. I cittadini che seguono normalmente le cose della politica bagnarese attraverso gli organi di informazione si saranno accorti che, mentre le cronache raccontano della presenza sul territorio di associazioni, comitati e movimenti, non sembra invece brillare il sistema dei partiti. Non accade raramente di leggere note od opinioni rivolte a sottolineare l’assenza di dibattito politico a Bagnara, non solo tra i partiti ma anche tra i partiti e la cittadinanza. Il dibattito tra le forze politiche – è stato fatto notare – si sta limitando al confronto tra la maggioranza e le opposizioni in seno al Consiglio Comunale e l’apparente clima politico non “incandescente” farebbe di Bagnara un “caso isolato” rispetto a quanto avviene nei comuni limitrofi. In realtà, lo scontro dialettico è ristretto ad alcuni consiglieri comunali, ma la politica, com’è noto, non può e non deve essere una prerogativa di chi ricopre incarichi istituzionali. La politica è passione e partecipazione.
Ogni cittadino aspira a vivere in un paese “normale” ed è compito della politica – in primo luogo degli amministratori – non deludere questa aspettativa e impegnarsi per migliorare la qualità della vita. A Bagnara, comune amministrato dal centrodestra, i problemi ancora irrisolti, o al centro del dibattito politico, non sono pochi e da tanto tempo quasi sempre gli stessi; al tempo stesso, il centrosinistra non ha (purtroppo) una proposta di governo e, ad un anno dalle elezioni comunali, risulta ancora frammentato. Leggendo le cronache politiche, le forze della sinistra continuano ad essere divise sulla scelta delle alleanze e, mentre Sel si rileva visibile e protagonista, il Pd, appannato dall’esposizione mediatica del “Patto per Bagnara”, la visibilità sembra averla smarrita. Il protrarsi di questa situazione di stallo e di contraddizioni politiche non potrà non pesare sul futuro del centrosinistra che dovrebbe interrogarsi, anche in prospettiva dell’imminente campagna per le elezioni politiche, su come tornare protagonista, promuovere un’alleanza con la società civile e mettere al centro della sua azione politica un progetto programmatico-politico fondato sul rapporto unitario a sinistra e sul confronto con i cittadini. Le diverse anime del centrosinistra, da troppo tempo relegato all’opposizione, devono tornare a parlarsi. Questo percorso sarà favorito se il Pd riprenderà l’iniziativa politica. Ma il Pd archivierà l’esperienza con il “Patto” e si aprirà finalmente un dialogo a sinistra?
sabato 21 aprile 2012
C'è un convegno sul tema
Lo leggo ormai tutti i giorni, sui media locali che seguo. Su ogni argomento, antico e moderno. In Calabria, in questa provincia, ci si incontra e si ascolta e si parla di tutto. Coi politici sempre in prima fila, naturalmente. Ma i fatti? Qualcosa di concreto, dico, la vedete?
giovedì 8 marzo 2012
Il nostro patrimonio culturale
In questi giorni c'è un dibattito sui beni culturali a Bagnara. Ho già ricevuto e pubblicato il testo di una proposta di costituzione di un polo archivistico-bibliotecario al Palazzo dei Ruffo.
Oggi segnalo due cose nuove. Le dichiarazioni dell'assessore ai Beni Culturali del Comune, Spoleti, che rivendica ecc, ecc..., sembrano tra l'altro chiudere alla possibilità dell'utilizzo del Castello Ruffo per il sopracitato polo archivistico, quando ribadisce che ... il Castello, diversamente dall’Auditorium, non è a norma né attualmente è sicuro per la gente e per i documenti...
Poi c'è una lettera, che ho appena ricevuto e che mi ha indotto a scrivere questo breve post, inviata da un Gruppo di giovani di Bagnara che scrivono a difesa del nostro patrimonio artistico.
Bene.
Mi chiedo allora se si farà qualcosa comunque? Lo spero, naturalmente. Ci credo poco, però.
mercoledì 22 febbraio 2012
Cosa sarà di noi?
Dovremmo chiederci, dove stiamo andando? Cosa vogliamo che diventi questa cittadina, e questa comunità, tra 5\10 anni? Siamo capaci di pensare un progetto per noi, un futuro più certo, più positivo?
Ma, ancor più, ci sfiora il problema? O, come a me pare, preferiamo continuare a seguire questa china, fatta di anonima, scialba quotidianità e velleitari proclami?
Che la Città Metropolitana sia una chimera (un bluff, come volete), voluta, usata da taluni per i fini più disparati è ahinoi verosimile. Ma potremmo comunque sfruttarne l'attualità per cominciare a darci risposte a quelle domande.
Così mi sto prendendo la briga di seguire la questione e segnalare gli interventi più interessanti.
martedì 21 febbraio 2012
Il Patto per Bagnara scrive
Sin dal nostro insediamento in qualità di consiglieri di minoranza abbiamo tastato l’indisponibilità dell’Amministrazione ad un confronto serio, finalizzato all’individuazione e, conseguentemente, alla risoluzione dei più svariati problemi, con particolare riguardo al contenimento della spesa corrente.
Non è paranoia delle minoranze il fatto che la Corte dei Conti, ad ogni piè sospinto, richiami codesta Amministrazione ad una maggiore e/o migliore razionalizzazione dei conti pubblici.
Tuttavia, in spregio a tutti i nostri accorati appelli, si è continuato imperterriti nello sperpero del denaro pubblico, appellandosi alla politica del FARE.
Ma del “Fare” cosa, ci chiediamo noi?
Le perplessità sulla linea di governo posta in essere dalla giunta Zappia, oggi si sono materializzate in atti privi di utile riscontro sia dal punto di vista sociale che economico, mancando una reale programmazione volta a dare slancio alla nostra cittadina.
Convinti assertori di una politica trasparente, ci preme ribadire che, in qualità di consiglieri di minoranza, non siamo stati ufficialmente coinvolti in merito a:
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VIABILITA’;
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SCUOLE- AUDITORIUM- PALAZZETTO DELLO SPORT;
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DISSESTO IDROGEOLOGICO;
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CONTI PUBBLICI ;
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SERVIZI SOCIALI.
A ciò si aggiunga l’incresciosa abitudine del Sindaco a non rispondere alle nostre interrogazioni ed interpellanze. Nella migliore delle ipotesi il tutto si riconduce alla vaghezza di risposte, più o meno ufficiali, se non di corridoio.
Visto il compito di controllo che ci compete continuiamo ad incalzare l’ amministrazione!
In merito alla viabilità e al decongestionamento del traffico nelle zone critiche della città, i cittadini si domandano che fine hanno fatto i progetti relativi al by - pass del rione Porelli e l’allargamento della carreggiata della Chiesa del Rosario?
E ancora sulla messa in sicurezza della ss 18 … vogliamo davvero credere che siano sufficienti due letterine al prefetto e qualche articolo di stampa per mettere al sicuro viabilità e cittadinanza? A quando un serio intervento in merito?
Per quanto attiene alla sistemazione plessi scolastici sappiamo bene che il problema della logistica, nonché della messa in sicurezza dei nostri istituti, è annoso e non di facile soluzione.
Tuttavia non siamo sordi alle insistenti voci che spesso allarmano i concittadini in merito alla sistemazione di scuola primaria, secondaria e superiore.
A tal proposito, messi da parte i soliti scarni proclami via stampa, quale sostanziale e fattivo progetto è stato messo in cantiere da questa amministrazione?
Persi i 340.000 € di un finanziamento a fondo perduto nell’anno 2011, dal cilindro magico della nostra amministrazione è venuta fuori l’idea di cedere alla Provincia, a titolo di comodato d’uso, il plesso scolastico della Scuola Media Statale “Ugo Foscolo”, atto di cui ne disconosciamo la leggitimità in quanto tale convezione sarebbe dovuta passare al vaglio del civico consesso, così come tutti quegli atti che riguardano le proprietà comunali. Vedi le sdemanializzazioni di cui al presente l’O.d.g.
Sempre in merito alla gestione delle nostre scuole, a suo tempo, dai banchi dell’opposizione, è stato sollevato il problema dell’aumento della quota di partecipazione alla refezione scolastica solo a carico dei genitori. A tal proposito, i risparmi derivanti dall’euro in più riscosso, a cosa sono stati destinati?
Tornando al territorio, quali azioni preventive avete messo in cantiere in merito al dissesto idrogeologico e all’erosione costiera?
Sui conti pubblici e sui servizi sociali ci riserviamo un capitolo a parte poiché purtroppo le cose vanno di pari passo, sebbene non nell’accezione positiva ma negativa del termine.
Infatti, mentre da una parte crescono a dismisura le spese inutili e improduttive dall’altra diminuiscono in maniera allarmante gli interventi seri verso quelle fasce di cittadini che versano realmente nel bisogno.
In merito ai servizi sociali e all’intervento verso i meno abbienti, non è ricevibile l’immagine di un welfare che si fondi su cosi dette “cene di solidarietà” e di caramelle distribuite ai bambini, nel mentre le nostre associazioni di settore, che tanto danno al territorio, continuano a lamentare un disinteresse ed un abbandono dello stesso a discapito di eventi che hanno più il tenore di serate mondane che di solidarietà. Tanto da arrivare alla provocazione (condivisibile) in cui si evoca un “assessorato alla “mondanità” purché ci sia anche quello alle politiche sociali.
Le politiche sociali rappresentano il perno fondamentale di una buona gestione della cosa pubblica, tanto più in un periodo di recessione come quello attuale.
E se il professor Monti ha rinunciato, per ovvi motivi di sobrietà, alla candidatura di Roma per le Olimpiadi 2020, noi, per le stesse motivazioni, avremmo dovuto privarci di iniziative conviviali che lasciano a desiderare e destinare quei 1500,00 € per progetti più utili.
Orbene, il vostro delegato al ramo, con l’avallo dell’intera Giunta, sordo alle sollecitudini in tal senso ricevute in occasione della cena natalizia, continua imperterrito nella sua azione di sperpero di danaro pubblico.
Tuttavia, respingiamo al mittente l’accusa di chi ci vuole dipingere come coloro che sanno dire solo no e che divulgano pessimismo, ricordando che, la collaborazione e il dialogo prevedono la partecipazione attiva di più soggetti, in questo caso maggioranza e opposizioni.
E ad oggi questo non avviene!
Ciò nonostante non ci faremo irretire da epistole da libro cuore a buon mercato. Anzi, consapevoli che le esigenze ei cittadini sono cosa seria e non demagogia spicciola, continueremo nel mandato che ci è stato assegnato in difesa degli interessi dei più e non dei pochi.
Tuttavia, per le motivazioni sopra esposte, in segno di protesta e denuncia verso il vostro modo di operare ed intendere la politica, considerato lo svilimento della dialettica democratica di questo consesso, nella speranza di un repentino cambio di rotta, il gruppo di minoranza abbandona l’Aula Consiliare.
Bagnara li 20/02/2010
I consiglieri di minoranza
sabato 18 febbraio 2012
La politica (sociale) che non c'è
Ho appena letto questo sfogo di quella rompiballe seriale che è Silvana Ruggiero. "...l'unica programmazione che veramente funziona è quella dell'organizzare feste ad ipocrisia sociale e di nessuna ''vera'' utilità", scrive.
Ho fatto l'assessore (alle politiche sociali) per due anni, a metà dei '90, e non posso che sottoscriverne ogni parola. Ma a lei sfugge un elemento. Sembra non accorgersi che alla gente di Bagnara in fondo non frega nulla. Anzi, taluni fanno a gara per partecipare, a queste belle serate. Con soddisfazione propria e degli organizzatori istituzionali, gongolanti. Mentre a Silvana e a quelli come lei (e come me) resta la bile.
martedì 24 gennaio 2012
Non facciamoci prendere per i fondelli
I rischi ci sono noti. Pertanto credo che a questo punto ci sia solo una cosa da fare. Barattare l'accettazione pacifica della chiusura dello svincolo con il verificato (dunque anticipatamente messo in atto e sperimentato) piano di comunicazione e di soccorso (viabilità, autoambulanza, personale sanitario) non temporaneo ma definitivo di Anas, ASP e quanti altri.
In caso contrario, mobilitazione totale e permanente dei cittadini.
mercoledì 18 gennaio 2012
I calabresi allo stadio
...Mi pare che i calabresi seguano le cose come se stessero in uno stadio nel quale si svolge una partita tra Stato e 'ndrangheta. Loro sono sugli spalti e non giocano ma fanno il tifo. Ci sono uomini, imprenditori, intellettuali, politici, giornali che tifano per lo Stato, e ci sono uomini, imprenditori, intellettuali, politici, giornali che tifano per la 'ndrangheta.
Giuseppe Pignatone, procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria
sabato 7 gennaio 2012
A proposito di spese
Era il 3 maggio scorso quando scrissi che l'Azienda Sanitaria avrebbe dotato le postazioni di guardia medica della provincia di computer. E così avvenne. Di lì a poco li portarono, due scatoli di una nota marca di computer. Quegli stessi scatoli ad oggi sono ancora lì, imballati, in attesa (forse) che arrivi qualcuno a tirar fuori il pc e montarlo. Sempre che - quando questo avverrà - quel pc sia ancora buono e non debba esser sostituito (da un altro scatolo, s'intende).
venerdì 6 gennaio 2012
Minime riflessioni sulle associazioni
Leggo che a Bagnara tornano protagoniste le associazioni civiche. Me ne compiaccio. Ne ho sempre sostenuto importanza e ruolo, pur non facendo parte di alcuna di esse. Ho partecipato alla fallimentare esperienza del 2009 e forse da allora ho maturato il disincanto che ormai accompagna le mie riflessioni su politica e società locali.
Credo poco\niente al reale interesse verso di esse da parte di chi si occupa di politica e di amministrazione della Città. Non si cava un ragno dal buco da chi fa passerella a manifestazioni, convegni e inaugurazioni. Quindi non mi sorprendono oggi le perplessità di taluni amici circa la capacità (direi la volontà) della politica di ...prendere coscienza che il rilancio culturale e sociale della comunità, deve senza dubbio coinvolgere democraticamente la società nella sua completezza e le associazioni ne risultano parte di essa (cito dal pezzo di F. Iermito su Lostrettoquotidiano.it).
Ritengo anche che non vi debba essere una contrapposizione tra questi due "attori" della (esanime) vita civile di Bagnara, ma neanche una ricerca spasmodica di cooperazione. Le associazioni procedano per la propria strada, con le proprie idee, coi propri progetti. Finchè si immaginerà di cambiarci il destino cercando sempre e assolutamente la sponda delle amministrazioni si otterrà ben poco. L'interlocutore deve essere il cittadino. E su di esso che si deve agire per tentare di modificarne mentalità e comportamenti. Si provi ad investire sulla gente. Si sa mai che negli anni a venire da essa nasca una migliore classe dirigente.