Tito Puntillo risponde al breve commento che ieri ho scritto al suo ultimo intervento.
Mio carissimo Giuseppe, ti ringrazio davvero per la postilla di apprezzamento che hai voluta dedicare al mio intervento.
La seconda parte di esso però, non manifesta pie intenzioni e sogni irrealizzabili. Ho scritto quella seconda parte con la consapevole certezza che quanto indicato mai verrà realizzato e tuttavia i contenuti di quella seconda parte sono e restano i presupposti di base per un corretto sviluppo della Cittadina terrorizzata dalla delinquenza e dal Sistema. Se leggi cortesemente con attenzione, ti renderai conto che questo intendevo.
Vorrei richiamare il concetto preliminare da collegarsi proprio a quanto già scritto e da te benignamente pubblicato in passato: siccome quella seconda parte è irrealizzabile da un Sistema di Maggioranza e Opposizione decotto e inquinato, da una Classe (pseudo)dirigente infima e deviata (rammenti quante volte l'ho scritto e tu l'hai pubblicato?), le speranze di progresso non devono ricercarsi su una "rinascita" di quelli che siamo attualmente, che in questo Sistema viviamo e con esso volenti o nolenti dobbiamo reagire possiamo produrre sforzi incredibili per migliorare di un pochino la qualità della vita locale, come te e gli altri state coraggiosamente facendo, ma non di più, come tu stesso convieni) ma nella futura generazione, che è tutta da formare. Ed è per questo che scrivevo di un "investimento" di medio-lungo periodo che dovrà consentire di presentare giovani formati intellettualmente e caratterialmente ad entrare nel mondo della Scuola Superiore per ottenere TECNICI, e cioé Periti Agricoli, Mastri e Artieri, Tecnici Commerciali, Tecnici Agrimensori, Infermieri specializzati veterinari, Ricercatori e Sperimentatori, Geologi, Chimici, Tecnici Nautici, Periti in attività ittiche, Esperti nella coltura e conservazione dei prodotti del mare, Tecnici esperti nelle attività turistico-alberghiere e della ristorazione, Tecnici e Periti della comunicazione, Periti informatici, Periti Statistici e Matematici impiegati nello studio del Territorio.
Certamente, vivaddio!, non tutte queste attività formative dovrebbero attuarsi (andrebbe eseguita una selezione in base alle opportunità e alle priorità) e solo concentrate in Bagnara, ma questo dovrebbe essere un vero Progetto Provinciale da fare valere, da pretendere allo Stato, visto che la nostra Regione, qualsiasi sarà il suo colore politico futuro di Governo, resterà ancora e sempre SERVA di Quelli di Roma.
Capisci la POCHEZZA di tutti i nostri Politici locali?
Per ottenere questo risultato poi, ci vorrebbe (scrivevo) innanzitutto un Corpo Docente secondario (Scuole Elementare e Media) di ottima qualità e preparazione e noi non possediamo questo veicolo, purtroppo.
E ci vuole la predisposizione delle famiglie, disposte a orientare l'interesse dei figli non più a Studi di Lettere, Filosofia, Giurisprudenza, ma proprio verso Discipline Tecniche, che sono più severe e metodiche ma che formano Operatori in grado di agire un domani sul Territorio.Chi governa o aspira a governare, ha nel suo Programma una qualche attività che somigli a quanto sopra?
Riclassificare dunque il tutto come Libro dei Sogni è ammettere che tutto quanto sopra è vero e legittimo ma che non i Governanti ma noi non siamo né mai saremo in grado di imporci, fare pressioni determinanti, per ottenere l'attenzione che meritiamo, legittimamente meritiamo. Troppo terrorizzati, troppo compromessi nel circuito dei favori e raccomandazioni in andata e ritorno (e penso soprattutto a una Cittadina ove è generalizzata la deviazione urbanistica a tutti i livelli).
E sai perché mio caro Giuseppe?
Per un motivo semplicissimo che ti spiega anche il perché si torna e ritorna sempre, periodicamente, al punto di partenza e tutti gli sforzi per organizzare, fare comitati ecc., falliscono (e io mi sono alterato più volte e tu non riuscivi a comprendere il perché di questa mia avversione): perché noi Bagnaroti, proprio perché singolarmente chi più chi meno, ripeto "singolarmente" immersi nel tornaconto di andata e ritorno del quale cennavo, NON siamo un Popolo, un aggregato sociale interagente, una sostanza sociale dalla quale emana una volontà comune e la sensibilità necessaria per comprendere che NON i Governanti sono l'energia trainante, ma sono solo il riflesso della volontà dei Governati e del Sistema Economico e Sociale che essi Governati esprimono e cioé la Classe Dirigente che investe e il Mondo del Lavoro che produce.
Non lo siamo e proprio perché "compromessi" e quindi condannati ad essere dei Singoli, ora e in futuro.
Se poi gli enunciati sono sogni, l'Italia centro-settentrionale è tutto un sogno, evidentemente e soprattutto adesso che la crisi sta rimestando molti archetipi e proprio per merito del Corpo Sociale. Che poi non sia un Libro dei Sogni è infine dimostrato da come eravamo, Bagnarote comprese, e come siamo.
Diverso il discorso sulle cose fattibili se si vuole, tipo la riqualificazione del patrimonio agricolo e ittico locale, una volta orgoglio e vanto di tutta la popolazione per generazioni e generazioni. Si costituirebbero così i preamboli per l'offerta di lavoro a chi intenderà lavorare con fatica e sudore per ottenere prodotto e sviluppare commercio.
Siamo dei SINGOLI e quindi il terrore ci sovrasta e quando qualcuno accenna alla delinquenza organizzata che spadroneggia a Bagnara, alla totale mancanza dello Stato tranne quattro Carabinieri, alla 'Ndrangheta locale, a Solano, a Pellegrina, alla Marinella, ecco che tutti i Singoli fuggono. I SINGOLI sono terrorizzati perché non c'è UN POPOLO tutelato e protetto dallo Stato.
E qui apro una tremolante parentesi finale: ma i giovani locali, sarebbero poi disposti a faticare per rigenerare un pascolo, un sistema di rasole, una cooperativa di produzione, un laboratorio artigiano? Oppure una parte continua a crescere per poi aspirare al "Posto" e un'altra parte per Altrove alla scoperta della Civiltà del Lavoro, magari maledicendosi per non averci pensato prima?
Perché se immettiamo questo tarlo nella discussione, caro Giuseppe, allora si che non io, ma proprio tutti quanti noi che ci impegniamo, stiamo sognando non accorgendosi del Risus Sardonicus che nel claustro familiare, padri e figli si scambiano: ci lasciano parlare a vuoto perché continueranno a "sfruttare" il perverso Sistema per perpetuare l'interesse personale singolo.
Non siamo un Popolo!
Siamo dei singoli questuanti aggrappati a chi ci, singolarmente, ci potrà consentire di lavorare poco con un "posto" «sicuro» (= incapacità di avere fiducia e di gestire i propri mezzi fisici e intellettivi) oppure sfruttare Bagnara tanto quanto sufficiente per poi partire e mai più tornare (= investire sui giovani consumando risorse e ricchezze locali, che sono poche, e poi vedere svanire tutto).
Ma vorrà tutto questo espresso in finale, dire che non solo noi siamo fuori tiro, ma abbiamo perso anche questa attuale generazione di Giovani e quella diveniente?
Non so. Questa volta spero di errare davvero.Ma intanto: guardiamo e proteggiamo i bambini che giocano a palla sulla piazza, corrono felici sui marciapiedi della Via Marina, sorridono inconsapevoli al Destino.
Investiamo nel Medio-Lungo. Coraggio!
Tito Puntillo
Tito, ho scritto di Libro dei Sogni non immaginandone alcun significato negativo. Tutt'altro! E ho riportato alla fine una frase di C. Careri proprio per rafforzarne l'idea. Resto convinto che quanto tu (ed io ...ed altri spero tanto) sostieni sia solo vana speranza. (A che serve allora tutto questo, mi potresti chiedere. Forse è qualcosa che alberga in noi che ci fa continuare a sognare). GB
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