mercoledì 26 ottobre 2011

Lì però è diverso


Solo poche settimane fa avevamo tirato in ballo le Cinque Terre come modello esemplare a cui fare riferimento per una auspicabile crescita economica (e non solo) della nostra Costa Viola. Oggi quella parte d'Italia paga un tributo, anzitutto in vite umane, per la sua conformazione geografica e per scelte urbanistiche e politiche (ce lo diranno domani gli esperti) poco oculate.
Lì però, vedrete, avranno modo subito di girarsi le maniche e di risollevarsi, per tornare a rendere quei paesi di nuovo piccoli gioielli. 
In queste circostanze a me tornano alla mente le storiche controversie sulle mancate ricostruzioni post-terremoti e\o varie calamità qui da noi, nel Sud. Continuiamo a leccarci ferite antiche. La gente e i vari governi locali continuano ad invocare e attendere fondi prebende e aiuti, spariti altrove.
E' una differenza sostanziale, tra noi e loro. 
E la prossima estate i frequentatori oggi tristi delle Cinque Terre vi torneranno entusiasti, mentre noi qui continueremo a piangerci addosso.

domenica 16 ottobre 2011

Ci meritiamo quello che abbiamo


Silvana Ruggiero interviene nella discussione che da qualche giorno stiamo provando a condurre con B. Sofia e Mimmo Lopresto. La ringrazio (GB)

Vorrei dire la mia su quanto asserito in questi giorni da Giuseppe, Benvenuto e Mimmo. 
Parto proprio con l’ultima frase dell’intervento di quest’ultimo: ...sicuramente arriveranno tempi migliori.
Se la si pronuncia con ottimismo, complimenti per riuscire ad essere ottimisti per Bagnara; se la si pronuncia come una speranza, diviene allora un disperato appello al proprio auto convincimento, secondo il quale, nonostante tutto, io voglio, spero, credo, devo…
Sappiamo tutti che a Bagnara non mancano personalità di spicco, capacità, professionisti, potenziali sociali e politici. Non è però la carenza di menti in grado di pensare e di governare il problema di Bagnara. Paradossalmente il problema sta nel potere del suffragio universale, il diritto assoluto di ogni cittadino che gode di diritti civili e politici. Proprio questo potere-diritto, non regalato, non comprato, ma datoci per naturale forza di legge, anziché essere la cartina al tornasole della società, una sorta di piano regolatore per chi ci debba amministrare, diviene invece il problema numero uno di Bagnara, il Caino delle nostre aspettative, delle nostre speranze, del nostro futuro. Chi sta alla maggioranza e chi sta all’opposizione non sono “abusivi”, hanno diritto a stare lì perché il diritto al voto della gente ha dato loro mandato a stare esattamente dove si trovano.
Io francamente sono annoiata di sentire sindacare sulle persone, sui gruppi, sui partiti… Il problema sta a monte non a valle. Non possiamo lamentarci perché non passa un mal di testa se non abbiamo preso degli antidolorifici e non possiamo pensare di fermare l’acqua che scorre, dallo scarico e non dal rubinetto. Non possiamo celare dietro mugugni, critiche, malumori e rivendicazioni, quella  grande responsabilità civica di chi - esercitando il suo diritto al voto-  ha ridotto in prossimità dello zero la speranza di cambiamento e di crescita.


Caro Giuseppe, ti sorprendi che non si fa alcun accenno alla chiusura dell’Ospedale di Scilla. Non c’è mai stata tanta inerzia e tanto silenzio da parte dei nostri amministratori politici su un tema così socialmente delicato ed  importante. In compenso si è tutti andati a Cosenza, come affettuosi compagni di merenda a rendere merito al Governatore. I nostri genitori credo siano le persone più importanti assieme ai nostri figli della nostra vita, eppure quante volte abbiamo criticato i loro consigli e le loro scelte (lungi da me a voler paragonare il Governatore quale  babbo di tutti gli iscritti al PDL in Calabria, anche perché i padri ascoltano i figli). Invece il proselitismo di massa fa diventare ubbidienti e guai a contraddire le sue scelte; in politica non esiste la parabola del  “Figlio Prodigo “.
Siamo ostaggio di noi stessi, della nostra non libertà, del nostro non coraggio. Può darsi che a Bagnara prima o poi arriveranno tempi migliori, intanto ci meritiamo quelli peggiori! 

sabato 15 ottobre 2011

Cari Giuseppe e Benvenuto

Da Mimmo Lopresto ricevo e pubblico un intervento che fa seguito ai due miei precedenti posts e ai relativi commenti di Benvenuto Sofia (GB)
Cari Giuseppe e Benvenuto, ho appena letto il vostro scambio di opinioni a proposito di Patto per Bagnara e partecipazione. Benvenuto, commentando la generica “proposta per Bagnara” del Patto, ha parlato di “pseudo opposizione” e di “pseudo politica”. Anch’io ho assistito all’ultimo Consiglio comunale e non è stato difficile constatare che la minoranza è apparsa spaccata in due opposizioni, una moderata, l’altra alternativa che nei fatti sembra averne assunto la leadership. Ciò che preoccupa è che questa situazione potrebbe pesare anche sul futuro del centrosinistra non potendo escludere l’ipotesi che il suo tradizionale elettorato sia disorientato dal silenzio riflessivo del PD, maggior partito del centrosinistra, che, forse perché in attesa della stagione congressuale, sembra aver smarrito la propria visibilità in consiglio comunale e nel paese. E’ ragionevole augurarsi che il Pd riprenda l’iniziativa politica, dichiari chiusa l’esperienza con il Patto, metta al centro della sua azione politica un nuovo progetto politico e programmatico, ricostruisca i rapporti con i soggetti che si riconoscono nell’area del centrosinistra, promuova un’ampia alleanza con la società civile fondata sul rapporto unitario con Sel.
“Coinvolgere nella partecipazione quanta più gente possibile” ha scritto Benvenuto rivolgendosi ad uno scettico Giuseppe. Anch’io sono convinto che la partecipazione dei cittadini alla vita politica, attraverso i partiti, l’associazionismo e l’impegno quotidiano, è un valore fondamentale per la crescita civile della comunità. E’ anche compito della politica organizzare e sostenere la partecipazione dei cittadini perché è così che si rafforza la democrazia.
Purtroppo, appassionarsi di questi tempi di politica non è facile: il clima politico in Italia è tutt’altro che sobrio, si è indebolito il ruolo dei partiti e la personalizzazione nei rapporti politici ha accentuato la loro crisi moltiplicando il fenomeno delle liste civiche, il senso di appartenenza e l’identità politica sono a volte considerate cose superflue, il già difficile rapporto tra eletti ed elettori è esasperato dalla crescente impopolarità dei costi della politica. Non serve però scoraggiarsi o gettare la spugna. Oggi per molti che vorrebbero dedicarsi all’impegno politico, il problema vero è trovare un luogo dove condividere con altri valori, idee, progetti. Il quadro complessivo non è incoraggiante, anche a Bagnara. Sicuramente arriveranno tempi migliori…

venerdì 14 ottobre 2011

Senza luce


Partecipare per credere mi ha scritto Benvenuto Sofia a chiusura di un proprio commento al mio post di ieri sul Patto per Bagnara.
Beato lui, ho pensato. Beato lui che ha ancora voglia di partecipare, di farsi carico. Che non ha perso la fiducia nella possibilità di agire per mutare le cose. Di più, che ha ancora speranza che qui la gente cominci a cambiare.
Ho perso da qualche tempo questo spirito. Oggi rivolterei le sue parole in credere per partecipare.

giovedì 13 ottobre 2011

La proposta per Bagnara


Il Patto per Bagnara "incalza" la maggioranza. E ne sollecita genericamente un forte e determinato impegno su sei punti. Nessun riferimento però alle vicende dell'ospedale di Scilla e le problematiche del primo soccorso a Bagnara. Occasione perduta. Un'altra.

mercoledì 5 ottobre 2011

Porta a porta?

Probabilmente per assuefazione al brutto sfugge ormai ai più che le tante minidiscariche createsi nel corso dell'estate e di questa calda appendice pre-autunnale fanno schifo. Notate i cumuli di spazzatura abbandonati, con cura però, agli angoli, quelli un pò più lontani dalle abitazioni, "terra di nessuno" insomma? E sì che si impegnano a raccoglierli quelli del Comune con inconsueta celerità, che potrebbe sensatamente indurci a pensare di tenerceli davanti al proprio portone di casa. Invece no, perchè siamo evidentemente predisposti a infischiarcene (per non scrivere strafottercene) del bene comune.  
Resta è vero il problema - per il quale francamente non ho risposte - di individuare il miglior sistema di raccolta dei rifiuti urbani (se usassimo ognuno davanti casa un bel contenitore di plastica da far svuotare, la raccolta porta a porta sarebbe forse l'ideale). Sono però dell'avviso che nessun metodo sarà mai quello ottimale finchè ogni cittadino non si farà carico di collaborare e finchè, ahi ahi, le autorità preposte non decideranno di perseguire seriamente chi infrange le regole.