domenica 16 ottobre 2011

Ci meritiamo quello che abbiamo


Silvana Ruggiero interviene nella discussione che da qualche giorno stiamo provando a condurre con B. Sofia e Mimmo Lopresto. La ringrazio (GB)

Vorrei dire la mia su quanto asserito in questi giorni da Giuseppe, Benvenuto e Mimmo. 
Parto proprio con l’ultima frase dell’intervento di quest’ultimo: ...sicuramente arriveranno tempi migliori.
Se la si pronuncia con ottimismo, complimenti per riuscire ad essere ottimisti per Bagnara; se la si pronuncia come una speranza, diviene allora un disperato appello al proprio auto convincimento, secondo il quale, nonostante tutto, io voglio, spero, credo, devo…
Sappiamo tutti che a Bagnara non mancano personalità di spicco, capacità, professionisti, potenziali sociali e politici. Non è però la carenza di menti in grado di pensare e di governare il problema di Bagnara. Paradossalmente il problema sta nel potere del suffragio universale, il diritto assoluto di ogni cittadino che gode di diritti civili e politici. Proprio questo potere-diritto, non regalato, non comprato, ma datoci per naturale forza di legge, anziché essere la cartina al tornasole della società, una sorta di piano regolatore per chi ci debba amministrare, diviene invece il problema numero uno di Bagnara, il Caino delle nostre aspettative, delle nostre speranze, del nostro futuro. Chi sta alla maggioranza e chi sta all’opposizione non sono “abusivi”, hanno diritto a stare lì perché il diritto al voto della gente ha dato loro mandato a stare esattamente dove si trovano.
Io francamente sono annoiata di sentire sindacare sulle persone, sui gruppi, sui partiti… Il problema sta a monte non a valle. Non possiamo lamentarci perché non passa un mal di testa se non abbiamo preso degli antidolorifici e non possiamo pensare di fermare l’acqua che scorre, dallo scarico e non dal rubinetto. Non possiamo celare dietro mugugni, critiche, malumori e rivendicazioni, quella  grande responsabilità civica di chi - esercitando il suo diritto al voto-  ha ridotto in prossimità dello zero la speranza di cambiamento e di crescita.


Caro Giuseppe, ti sorprendi che non si fa alcun accenno alla chiusura dell’Ospedale di Scilla. Non c’è mai stata tanta inerzia e tanto silenzio da parte dei nostri amministratori politici su un tema così socialmente delicato ed  importante. In compenso si è tutti andati a Cosenza, come affettuosi compagni di merenda a rendere merito al Governatore. I nostri genitori credo siano le persone più importanti assieme ai nostri figli della nostra vita, eppure quante volte abbiamo criticato i loro consigli e le loro scelte (lungi da me a voler paragonare il Governatore quale  babbo di tutti gli iscritti al PDL in Calabria, anche perché i padri ascoltano i figli). Invece il proselitismo di massa fa diventare ubbidienti e guai a contraddire le sue scelte; in politica non esiste la parabola del  “Figlio Prodigo “.
Siamo ostaggio di noi stessi, della nostra non libertà, del nostro non coraggio. Può darsi che a Bagnara prima o poi arriveranno tempi migliori, intanto ci meritiamo quelli peggiori! 

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