Giuseppe, non ti sembra che Natalino abbia esagerato? Quella lettera che hai pubblicato sa di ributtante arrogante megalomania...
Lettera firmata.
Rispondo.
Dire le cose chiare qui può essere inteso - come tu scrivi - megalomania, arroganza. Anzitutto il fatto che Natalino scriva di se stesso, della propria conferenza, non conta. E' costume qui boicottare e remar contro. O no? Dovrebbe star zitto solo perchè c'è lui di mezzo? Noi tutti ieri abbiamo commentato... che paese di c... ...fai una cosa e non viene nessuno. Allora? Solo perchè l'abbiamo fatta noi saremmo megalomani?
La sua critica è poi rivolta - è questo è il nervo scoperto, e lo sai bene - a quanti parlano parlano e poi non fanno un passo avanti, adducendo i motivi più futili: non c'ero, avevo da fare o, addirittura, chi cazzu at'affari, chiu è pisanti, non è cazzu u soi... Quante volte le abbiamo sentite 'ste cose in occasioni analoghe? Per giustificare la propria non-adesione (a causa di cose che mi sfuggono) ad iniziative comunque, e ti sottolineo comunque, utili. Scrive Natalino: Dov'erano i miei coetanei, non i liceali, ma i quasi-trentenni che spesso si riempiono la bocca di ideali e principi e si trastullano nelle facili frasi fatte - “produrre cultura”, “rifondare la nostra cittadina”, “qui non si fa mai nulla”?
E così Bagnara continua rotolare. Non crediamo di essere noi a farle invertire la rotta. Nessuno ritiene d'essere il salvatore della ...patria, nè intende porsi al di là degli altri, nè - ancora - vuole riconoscimenti di alcun tipo. Come ha di recente scritto Gianni Golotta, si tenta solo di concorrere a vivacizzare (senza spari o altri sinistri rumori) la vita della nostra cittadina. Partiamo dalla considerazione che essendo ormai quasi obbligati a vivere a Bagnara tanto vale farlo cercando di soffrire il meno possibile. E quello che abbiamo in mente e che vogliamo proporvi ci sembra un modo non del tutto originale (altri nel passato l'hanno fatto con alterne fortune) ma senz'altro interessante per farlo con la speranza di avere in cambio una certa quale gratificazione.
3 commenti:
Pino Barbàra scrive.
Caro Giuseppe,
avevo già detto a Salvatore e Natalino che non sarei stato presente venerdì per impegni familiari.
Sono stato, lo voglio dire con orgoglio, fra coloro che hanno seguito molto tempo fa le esperienze creative di S. e N.
Ricordo di un evento a Palmi, mentre a Bagnara "impazzava" la notte bianca.
Eravamo proprio pochi; non c'erano neanche i familiari degli attori protagonisti.
Siamo tornati verso le tre di notte e io ho aspettato con loro che tutto fosse a posto.
Per questo con la coscienza a posto mi sento di dire che non devono abbattersi se non c'è stata la partecipazione che l'evento meritava.
Mi sento anche di sostenere che devono continuare nel loro impegno di promozione culturale ma, mi sento anche di dichiarare che devono accettare, - senza lamentarsi- come hanno fatto molti altri prima di loro, la realtà bagnarese.
Agli altri paleso che dobbiamo tutti finirla di pensare che qualcuno è depositario della verità assoluta.
Se si vuole cambiare è necessario l’impegno di tutte le persone di buona volontà e “ tanto olio gomito”
Ad Maiora a S. e N.
Pino Barbàra
La replica di Natalino Zappalà.
Sarò breve, anche perché non mi interessa portare avanti polemiche sterili.
Per la prima volta nella vita sono stato tacciato di arroganza e megalomania. Se queste sono le impressioni trasudate dal mio resoconto, faccio volentieri il mea culpa di rito. Ma sono abituato a dire - seppure in termini crudi e poco diplomatici - quello che penso e lo rifarei con gioia.
Mi sono sentito di denunciare un'incoerenza di fondo, additando precisamente le categorie che giudico contaminate da tale atteggiamento, precisando ed argomentando le motivazioni alla base del mio pensiero (soggettivo e non immune all'errore).
Per il resto, non mi piace e non mi è mai piaciuto anteporre il mio curriculum alla sostanza delle cose, anche perché - nella cultura, ogni rivalità è una forma di sciocchezza, in quanto tutto il sapere accumulato in una vita è imparagonabile a tutto ciò che gli uomini dovranno ancora scoprire e conoscere - né mi sembra di aver sciorinato intenti e valutazioni autocelebrative nei confronti della mia persona e nei confronti del gruppo che ha organizzato l'evento.
Ma se l'accusa di arroganza e di megalomania è il prezzo da pagare per esprimere, senza fronzoli, la propria opinione, accetto di cuore il suddetto giudizio, anch'esso personale e soggetto all'errore. (NZ)
Si, confermo che il Professore Barbara, fra i pochi, aveva comunicato tempestivamente la sua probabile assenza dall'incontro.
Quello che vorrei ancora una volta precisare, tuttavia, per rassicurare tutti è che non è la mia, nè la nostra intenzione quella di abbatterci o di scoraggiarsi. Tutt'altro.
La mia è stata solo una doverosa presa di coscienza nei confronti delle peculiarità di questo ambiente. Parlare chiaro, con trasparenza - la glastnot di Gorbacev - è, a mio parere, il modo migliore per costruire qualcosa di nuovo.
E' indubbio che, personalmente, continuerò a lavorare, a Bagnara, Reggio e altrove, a dispetto delle presenze in sala.
Caro Professore, quanti ricordi in quell'infuocato ed ormai lontano agosto palmese! Di certo l'onore e il piacere di avere collaborato con lei è - e penso di parlare anche a nome di Salvo - reciproco.
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