martedì 2 marzo 2010

Un contributo chiarificante

Da Antonella Molinaro ricevo e pubblico

Caro Claudio, ho letto la nota di Natalino e la tua. Esprimo subito la mia disapprovazione in riferimento ad entrambe. Natalino lamenta la scarsa partecipazione dei giovani o delle associazioni pseudo-culturali all'iniziativa promossa dalla Associazione Amici della Cultura! Ma dove sta scritto che bisogna partecipare sempre e comunque a qualsiasi iniziativa???? Si partecipa perchè si prova interesse per un determinato argomento, altrimenti si rischia di riscaldare solo le poltrone come ha sempre ben sottolineato Natale: "fiumana disinteressata di persone venute lì per far mero numero".

Personalmente non ho provato interesse nel tema posto in discussione, pertanto non ho partecipato al dibattito! E quindi? Non mi vergogno di dire che non m'interessava il tema! Così come credo che non possa interessare tutto a tutti , che rimangono, quindi, pur sempre liberi di decidere e scegliere cosa sia per loro cultura (personalmente alimento la mia "cultura" nel silenzio della mia stanzetta tra miriadi di libri, facendo navigare la mia mente…anche per questo sarò giudicata???????????). Non credo di trovarmi in un gradino sotto rispetto alle persone che hanno preso parte al dibattito (terribile, tra l’altro, l’elenco di pochi “illuminati”, non me ne vogliano, che hanno preso parte al dibattito, a questo punto bisognava citarle tutte e 35!) Né posso sopportare la condanna che indirettamente è stata gratuitamente VOMITATA addosso alla stragrande maggioranza dei giovani bagnaresi, colpevoli di aver disertato un incontro culturale. Vorrei ricordare ad entrambi che, ad esempio, lo scorso anno la Pro Loco di Bagnara m’invitò ad realizzare un incontro APERTO ALLA CITTADINANZA sulle biblioteche. Bene! I partecipanti non si contavano sulle dita di due mani ma è stata ugualmente una bella iniziativa perché chi vi prese parte dimostrò interesse. E tutti i ragazzi che non sono venuti? Tutti ignoranti? No! Non interessati: è diverso. E comunque non si è alzato tutto questo polverone…forse perché ancora eravamo “liberi” di stabilire dove, come, quando partecipare?????? Posso continuare con altri esempi: tutte le discussioni che io con altri amici abbiamo organizzato sul tema delle terrazze di Bagnara…ah no! scusate ho sbagliato forum! Qua si parlava di CULTURA non di ambiente! A tutti i giovani, i meno giovani, gli anziani; a tutti coloro che si cibano di storia, letteratura, musica, politica o meglio in una sola parola di PASSIONI, auguro di avere sempre e comunque la caparbietà di perseguire i propri i sogni indipendentemente dalla schiera che gli sta dietro ; in fin dei conti, caro Natale, il numero 35 è lusinghiero per Bagnara…considerando la media dei 50 per Reggio! Non trovi?

Antonella Molinaro



Lo scritto di Natalino prima e quello di Claudio Careri dopo hanno forse dato la percezione che si sia voluto assumere una sorta di posizione "elitaria". Non tocca a me prenderne le difese, ma credo che non fosse questa l'intenzione. Mettiamola così: a prescindere dall'ultimo incontro, esiste o no un problema legato alla non-partecipazione alle varie iniziative, meglio, un problema di non-aggregazione? Se tu, Antonella, non avevi interesse al tema discusso, devi ammettere che comunque non si riesce mai a far ragionare su una cosa più di dieci persone. Vogliamo allora parlare di questo.

Qui non si fa nè si parla di cultura. Vorremmo parlare di metodo (per provare a fare cultura). Perchè se non riusciamo ad aggregare 40-50 persone (non presenzialiste, anche se - hai ragione - quel rischio esiste), non saremo mai capace di discutere (e far qualcosa) per la storia nè per l'ambiente, per la pesca e manco per lo sport. In questo senso prendi l'elencazione dei nomi dei presenti che ha fatto Natalino. Non era (ripeto, immagino iniziando a conoscerLo) che un semplice riconoscimento. Ti chiedo e mi chiedo, ripetendomi ancora, a quanta gente sentiamo sempre dire che qui non succede nulla? Possibile che poi, che sia un piccolo convegno di storia, la presentazione di un libro o una mostra d'arte, tutti abbiamo nello stesso tempo qualcos'altro da fare?

Il senso utile di tutte queste cose che ci stiamo scrivendo potrebbe essere quello di fare un passo avanti, di fare atto di testimonianza, tutti coloro che - come sostieni - hanno delle passioni e hanno a cuore le sorti di questa Comunità, ognuno con le proprie vocazioni e i propri interessi. Ho letto con piacere un passaggio dello scritto di Claudio Careri dove afferma ...Le risorse umane e di qualità, quelli che non si sentono fatalisticamente sconfitti dalla storia, hanno l'obbligo morale, in virtù degli studi e delle letture, di innescare un circuito di crescita socio-politico-economico-culturale, non in quanto portatori di una supponenza intellettualistica o di eroismo di ceto, né pensando di essere gli illuminati, unici depositari dello scibile.

Non è "elitarismo" o snobbismo intellettuale, a mio avviso. E' presa di coscienza di un problema che esiste e che deve essere affrontato anche e soprattutto dai giovani culturalmente preparati, senza per questo dare distanze agli altri, ma provando a coinvolgere tutti.

Saluti e grazie del tuo contributo chiarificante. (GB)


Antonella scrive

Caro Giuseppe non ribatto a quello che hai scritto; fondamentalmente sosteniamo lo stesso pensiero (anche se ammetto di averlo esposto forse in modo irruento tanto da creare incomprensione). Il mio augurio finale è espresso in modo tale che proprio cittadini (e non sempre e solo i giovani) continuino a testimoniare la varietà dei loro interessi, ma senza preoccuparsi del numero...credo nei cambiamenti, ma perchè si realizzino consapevolmente, non possiamo pretendere che avvengano nel giro di un giorno! Per questo bisogna perserverare! Vogliamo essere finalmente propositivi? allora cerchiamo di esserlo nel concreto dell'azione; prendiamo il consiglio di Claudio relativo all'elenco in dieci punti del "come vorrei la mia città" e creiamo questa rete di opinioni in rete. Valutiamole, organizziamole e realizziamo azione concrete di sviluppo culturale che in tal modo saranno maggiormente condivise. Sfrutto l'occasione per dirti, ad esempio, che da un paio di settimane insieme ad altri amici stiamo cercando di fare un'analisi sul tema legalità a Bagnara, all'indomani dei fatti di Rosarno e che dopo un confronto è risultato quello più pressante. Il nostro viaggio è cominciato proprio, come primo step, con un incontro Con don Pino Demasi, che ci ha dato delle buone dritte. Per adesso stiamo facendo un lavoro che definirei "nell'ombra" perchè riguarda la raccolta di materiale, rapporti e altro, utile per la nostra fotografia del paese. Se fossi interessato puoi sempre contattarmi.

Buona giornata, Antonella

5 commenti:

Natale Zappalà ha detto...

Cara Antonella,
non entro nel merito del tuo insindacabile pensiero, nè sull'idea di cultura o passione, anche perchè dalla veemenza delle tue righe posso ben capire che niente potrà toglierti dalla testa l'idea che io sia affetto da un'accentuata forma di snobismo e protagonismo intellettuale.
Mi preme soltanto chiarire - brevemente - alcuni aspetti, fermo restando che rimango a disposizione di tutti quei giovani sui quali ho VOMITATO, per un dialogo de visu, compresa tu, cara Antonella.
1) mi sembra di avere più volte sottolineato che non guardo, nè ho mai guardato al numero dei partecipanti. Se ho lanciato una provocazione (per altro ben riuscita, a giudicare dalla mobilitazione tua e di altri, che magari non scrivono in bacheca ma preferiscono guardarmi in cagnesco), essa riguardava il piano dei principi. Ho assistito ad una miriade di incontri, convegni, tavole-rotonde; ogni qual volta - e tu lo sai bene, Antonella, si ripeteva la solita solfa: COORDINARE, PRODURRE, PARTECIPARE, CREARE CULTURA, PAESE DI M...
Chi afferma tali principi o propositi, secondo me, ha il diritto morale verso la propria credibilità di essere coerente, senza disertare; anche perchè la cultura non ha bandiere, nè colori politici, e se io e te produciamo cultura e poi ci ignoriamo l'un l'altro, non solo rendiamo un cattivo servizio alla comunità, ma siamo pure due pagliacci.
2) io non ho giudicato nessuno. Ho espresso un mio pensiero, certamente soggetto all'errore e non assoluto, in democrazia. Si può condividere o meno. Ma il "giudicare" è una cosa diversa. Anche perchè quello che tu chiami "giudizio" va inserito nel contesto del mio scritto.
Nient'altro da dire. E' chiaro che, a questo punto, ognuno accamperà una pur legittima giustificazione personale per non aver partecipato il 26. Altri mi criticheranno, a volte rimanendo nell'anonimato (grazie ad Antonella che ha firmato la lettera a differenza d'altri, ma si evaderà sempre la sostanza del mio scritto: L'IMPORTANZA DI CREARE UN AMBIENTE RICETTIVO APOLITICO, ACONFESSIONALE, CHE ABBIA UNA RICADUTA SOCIALE SULLA COMUNITA'.
Per il resto, Antonella, le tue motivazioni sono valide, anzi validissime. Resta da capire se tutti le condividono.
un caro saluto e una buona giornata
NZ

Unknown ha detto...

Tito Puntillo scrive:
Carissima Antonella, ho trovato il tuo inserto entusiasmante per la focosità passionale che conteneva. Sono contento di saperti fra i "sognatori" perché un mio appello spesso ripetuto ai giovani è: "Ragazzi! Non smettete MAI di sognare!" e tu bene hai spiegato il perché. Sull'argomento della conferenza, credo non si sia strattato di un tema "astratto" (citato in termini marxiani), ma toccante un elemento ben preciso del percorso di formazione culturale della nostra Calabria, in altri termini: di un tassello fondamentale della nostra "IDENTITA'". Se ad Antonella non ha interessato è più che comprensibile, ma la vuotezza di tutto il resto che non sia il mero pubblico curiosante, è una forte preoccupazione non tanto per la situazione attuale, quanto in veduta prospettiva.
Lodevolissima la tua iniziativa sulle terrazze di Bagnara (che sono bellissime, ho un reportage storico-fotografico da pubblicare GRATIS, a favore dei ragazzi di Bagnara), non così il supporto della Pro-Loco che avrebbe a mio parere dovuto cogliere il destro per ribadire la fragilità della nostra Cittadina, la quasi totale deroga ai meri principi edilizi cautelativi, il disordine urbanistico galoppante e soprattutto la certissima morte del Paese col prossimo terremoto, come più volte denunciato e ribadito. Ci vorrebbe coraggio perché moltissime sono le persone che hanno sopraelevato, costruito in economia, edificato in punti fragilissimi e precari, violato le regole più elementari della prudenza.
Lo stesso vale per le captazioni delle sorgenti idriche, i depuratori, l'inquinamento marino, il controllo sanitario sulle attività commerciali (soprattutto in estate), gli scarafaggi e i topi, la rete fognante e soprattutto la "cloaca maxima" che, non più ripulita e monitorata da tempo, costituisce un fattore di rischio notevole per Bagnara da basso.
Il fatto di Natale Zappalà dunque, non è identificativo di per sé, che se lo fosse tu hai ragione, ma un ribadire che, ripeto, nulla prospetticamente pare concretizzarsi all'orizzonte, MALGRADO la presenza di Comune, Associazioni, Scuole, e via dicendo. Non i nostri papà le le nostre mamme, non noi (io e tu) che oramai ci siamo e siamo come siamo, ma i bambini e i ragazzini. A loro bisogna pensare, su di loro BISOGNA CONTARE. Cosa che adesso non sta avvenendo e questa è la colpa più deplorevole che l'attuale "classe dirigente" bagnarota si porta dietro: l'inazione, l'imbelle persenza sul territorio, la predisposizione a mercanteggiare la dignità della nostra gente per un posto da onorevole, assessore, presidente ics ipsylon, consigliere tippiti e tappiti, grande manager del brodino disidratato, elevato professionista dallo scilinguangono sciolto e, come diceva all'epoca il grande Pepé de Forte, "ahimu a ki ffari ca frevi e ca debulizza e non sapimu aundi 'ndama ggirari pé primu, e vuji ijiti ricendu e parrandu j isuli pedonali, semafuri, rasti j gerani, 
Bagnaresi, tornei j brisculi, patati e piscistoccu" (dove "patati e piscistoccu" era da lui usato al posto di "ecc.ecc." - intervento durante un Consiglio Comunale con cazziatone ai Consiglieri che lasciò il segno!). 
Carissima Antonella: ti voglio tanto bene. Avremmo bisogno di molti più Natale e Antonella, cioé di gente che si arrabbia, protesta, denuncia e difende. Avremmo bisogno insomma, di tutti e due, e non tanto per noi, quanto per chi verrà dopo di noi.
Un abbraccio. Tito P.

Natale Zappalà ha detto...

P. S. non ho citato tutti e 35 gli utenti perchè, rispetto alla partecipazione delle categorie che ho precisamente citato, nel contesto fraseologico del mio scritto, quelli erano i presenti effettivi: docenti, membri delle associazioni e artisti.
Il resto, non mi vergogno a dirlo, erano parenti miei, di Salvatore Bellantone, oltre agli altri membri degli Amici della Cultura e Vera Barilà che scriveva l'articolo per conto di Costaviolaonline (rappresentata da Melo Tripodi oltre a Vera). Chiedo scusa se dimentico o ho già dimenticato precedentemente qualcuno, ma non sono bravo in matematica.
Quanto al paragone con l'ambiente culturale reggino - unica nota autobiografica del mio scritto, ovviamente percepita dai molti come manifestazione di superiorità intellettuale del sottoscritto (come se Reggio sia un ambiente "altro" rispetto a Bagnara) - vi suggerisco di interpretarla nel suo senso originario: una statistica che, nel complesso, costituisce un elemento di pregio nei confronti della ricettività della cittadina tirrenica.
di nuovo cordiali saluti
NZ

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

Tito Puntillo scrive.

Carissima Antonella, ho trovato il tuo inserto entusiasmante per la focosità passionale che conteneva. Sono contento di saperti fra i "sognatori" perché un mio appello spesso ripetuto ai giovani è: "Ragazzi! Non smettete MAI di sognare!" e tu bene hai spiegato il perché.
Lodevolissima la tua iniziativa sulle terrazze di Bagnara che sono bellissime, non così il supporto della Pro-Loco che avrebbe a mio parere dovuto cogliere il destro per ribadire la fragilità della nostra Cittadina, la quasi totale deroga ai meri principi edilizi cautelativi, il disordine urbanistico galoppante e soprattutto la certa morte del Paese col prossimo terremoto, come più volte denmunciato e ribadito. Ci vorrebbe coraggio perché moltissime sono le persone che hanno sopraelevato, costruito in economia, edificato in punti fragilissimi e precari, violato le regole più elementari della prudenza. Lo stesso vale per le captazioni delle sorgenti idriche, i depuratori, l'inquinamento marino, il controllo sanitario sulle attività commerciali (soprattutto in estate), gli scarafaggi e i topi, la rete fognante.