mercoledì 24 marzo 2010

A volte ritorno

Caro Giuseppe, due parole soltanto per specificare il senso della proposta Manifesto, che non ha affatto pretese di originalità. Tanto per intenderci, penso che Bagnara sia, in generale, un paese dall’elettroencefalogramma concavo, imbarbarito dal pagnottismo, dominato dalla concezione del “a tri parmi ru me culu aundi pigghia pigghia” e “non si faci nenti pe nenti”. Non ci si interroga sul futuro, sul senso di essere comunità, su quale sarà la nuova classe dirigente e di professionisti, se è possibile ancora trovare lavoro senza bussare alla porta dei padrini politici e scongiurare l’emigrazione. Gli omicidi e i reati passano impuniti, come i fiumi di cocaina e di armi, che, tra l’immobilismo indifferente, inondano le strade, e non solo quelle del “Bronx” di Pellegrina, dove c’è il coprifuoco e i giovincelli sognano di emulare gli sgherri con le pistole.

In questo contesto apocalittico pensare a un laboratorio di idee a un cantiere aperto, per quanto utopistico, può essere utile? Questo blog, per il fermento, la passione delle discussioni e la ricchezza delle istanze multiformi messe in campo in tutti questi anni dai partecipanti, credo possa candidarsi a essere una piattaforma di riferimento. Un ulteriore passo avanti potrebbe essere rappresentato dall’organizzazione di un convegno con tecnici ed esperti in cui si articolino meglio le proposte sotto forma di sottoscrizione e si invitino anche gli amministratori locali, che volenti o nolenti siamo costretti a votare, a più livelli, a ratificare gli impegni e assere giudicati su questi, possibilmente lontano da periodi elettorali. Tutto questo per uscire dalle chiacchiere e tracciare percorsi concreti e praticabili.

Mi rendo conto, però, che anche le pale dei mulini a vento cominciano a scarseggiare, così come i don Chisciotte della Mancia.

Queste sono le mie ideuzze in libertà.

1) Mini pullman ecologici-navetta a intervalli regolari per scoraggiare l'uso dei mezzi privati in estate.

2) Pensare al modello Riace - quello delle Cinque Terre è ormai inarrivabile e improponibile - per rilanciare la multifunzionalità dell'agricoltura per costruire prospettive reali di lavoro per i giovani.

3) Creare nuovi spazi verdi con il sistema degli orti sociali.

4) Istituzione del Parco Marino della Costa Viola per consentire il ripopolamento delle specie ittiche e preservare le risorse esistenti.

4) Organizzare un premio letterario e di poesia da divulgare anche su Internet per rivitalizzare l'immagine e il brand della Costa Viola e borse di studio chi pensa a progetti da realizzare sul territorio.

5) Fermare lo scempio abusivo e l'ampliamento a dismisura dei volumi e favorire sgravi fiscali locali per la domotica intelligente e rispettosa dell'ambiente.

6) Caratterizzare maggiormente gli scorci paesaggistici e abbellire i vicoli a livello di toponomastica e numerazione.

7) Applicare regole antimafia più severe e trasparenti per l'accesso agli appalti pubblici, evitando le gare al massimo ribasso e favorendo il controllo dei lavori di manutenzione.

8) Creare l’Ecomuseo della Costa Viola.

9) Osservatorio permanente sulla disabilità.

Con stima,

Claudio Careri

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