domenica 29 agosto 2010

Inadeguato

Mi hanno detto che ormai da tempo il mio sito ...langue. Pochissimi nuovi argomenti, nessun aggiornamento. Vero! Mi guardo in giro. E leggo. Colgo un diffuso fermento. Nella società, nella cultura e nella politica. Non riesco a starci dietro, tanto le cose corrono, qui. Riuscissi ad afferrarne almeno un paio.

giovedì 19 agosto 2010

Quegli alberi antichi

Mi godo ogni mattina gli uliveti meravigliosi del nostro entroterra, tra Melicuccà e Sinopoli, lungo una vecchia strada che percorro attualmente per motivi di lavoro. Cosa potrebbe essere questa terra, col mare e la montagna a due passi. Di ulivi centenari, destinati ad abbellire le ricche ville del nord Italia, ne scrive oggi Mimmo Gangemi, giornalista calabrese, su La Stampa.

Rocco Nassi

E' stata appena presentata la seconda raccolta di poesie di Rocco Nassi "Pè comu parru scrivu. Amari penzeri" (Chiedete a lui il libro. Ma fate presto perchè ha tante richieste).

Ho detto lì, da lui amabilmente invitato a parlare, un paio di cose. Anzitutto che mi sorprende come gli venga facile raccontare in pochissimi versi situazioni, storie e persone. Rocco ha l’indubbia capacità di cogliere il senso di tante cose e di descriverlo con facilità, in maniera diretta, immediata e soprattutto gradevole. Le stesse riflessioni, le stesse considerazioni che faccio talora io o che ascolto da altri, lui le mette in versi. Con ironia bonaria, talune volte con sarcasmo, senza però volere mai dare l’idea di chiamarsi fuori, di pensarsi migliore degli altri.

Qualche settimana fa, ad esempio, gli ho chiesto di scrivere qualcosa su indesiderate presenze cittadine e del particolare costume che abbiamo a Bagnara di ricoprire le grate in strada con gli oggetti più disparati, quasi a nascondere il problema, anziché mobilitarsi per provare a risolverlo. Lui in un batter d’occhio ha composto I babbottuli. Questi versi non resteranno nella storia della letteratura, ma quando dice

Nc’è cchiù d’unu senza cori
chi va stuppandu i balati,
e sti poviri turisti
sunnu spissu segregati…

coglie nel segno tanto più rapidamente ed efficacemente di tante sdegnate denunzie su giornali e siti internet.

Di ben altro spessore è Com’erumu. Rocco era venuto in possesso, attraverso Pino Barbàra, di una composizione di Pietro Milone, scritta nel maggio del 1907 e dal titolo Bagnara docet. Vi si esaltava la laboriosità e la ricchezza della Bagnara d'un tempo, detentrice di tanti primati sociali, economici e culturali. Ne ha preso spunto per raccontarci invece la Bagnara di oggi. Ha composto una sorta di controcanto, pieno di amarezza e rimpianti.

I babbottuli e Com’erumu sono due aspetti – uno giocoso e l’altro più impegnato - di una stessa attività che lo rende, me ne sono convinto, a suo modo una sorta di cronista.

Per questo ho detto pure che lui forse dovrebbe prendersi un pò più sul serio e convincersi (glielo hanno detto in tanti stasera) che questa forma di espressione che ha scelto può avere, qui da noi, una ricaduta culturale interessante.

giovedì 12 agosto 2010

Paese che vai

Riflettevo (devo ancora capire se fa bene farlo; o forse è meglio non esagerare, di questi tempi) su uno strano costume che abbiamo da noi. Lavoro attualmente in vece di un collega, in una cittadina vicina. Bene, nessuna delle persone lì contattate mi ha posto una domanda che sia una su dove il collega sia finito, se in ferie, in malattia o altrove. Lo faccio talora qui e due su tre non perdono occasione di "scivolarmi" la fatidica curiosa domanda sul destino (che conoscono benissimo) del loro professionista di fiducia. C'era un termine nostrano per definire quest'abitudine. Impudenza, in italiano, è improprio. Aiutatemi a ricordarlo.

mercoledì 11 agosto 2010

L'idea mi piace

Natale Zappalà lancia l'idea - che lui dice anche folle (vero!) - del Progetto Agoghé. Lui sa di qualche dubbio che ho cominciato a nutrire sulla possibilità di coinvolgere altri, ma la cosa mi piace. La seguirò con interesse e piacere.

martedì 10 agosto 2010

Cosa ci manca, pure

A scrivere di problemi e di cose che non vanno ci possono tacciare pure noi di disfattismo. Il guaio è che qui però non abbiamo nemmeno un ombra di manovratore.

giovedì 5 agosto 2010

Musica bella

Bagnarajazzfestival è appena nato. Vivrà solo un'estate o si confermerà nel tempo? Certamente i non pochi appassionati locali potrebbero dare una mano, organizzandosi in qualche modo per supportare l'evento. E non solo.

mercoledì 4 agosto 2010

Riflessione di una sera d'agosto

Con questa, le mie estati son 50. Ahime! E qui a Bagnara ce ne sono state di più memorabili.