mercoledì 27 giugno 2012

Soccorsi a mezzo servizio


Questo è il mio commento a un post pubblicato su lostrettoquotidiano.it

Sulla guardia medica (meglio dire continuità assistenziale, perchè dà senso alle cose cui è preposta) c’è un carico di aspettative che nasce da alcuni equivoci di fondo.
Penso di scriverne con cognizione di causa. E dico che negli anni è stata erroneamente intesa come servizio di pronto soccorso, cosa che assolutamente non è. E’ appunto una continuità assistenziale col servizio del medico di medicina generale, il medico di famiglia.
E’, meglio dire, dovrebbe essere. Perchè tanti utenti cercano in noi operatori di g.m. risposte cliniche che non siamo in grado di dare (magari semplicemente perchè non al corrente di una storia clinica personale). Ecco la scelta talvolta di procastinare interventi, nei casi di non urgenza.
E’ però nell’urgenza\emergenza che questi equivoci possono generare situazioni critiche. Quando cioè si immagina che la g.m. possa affrontare e risolvere problemi in vece o\e in attesa degli operatori di soccorso del 118.
Quella bombola di ossigeno (e non solo) di cui scrive l’estensore dell’articolo servirebbe, eccome, in queste circostanze. Come servirebbe il supporto dell’autoambulanza, del defibrillatore, ecc… Quanto se ne è detto e scritto? A che punto siamo?
Ribadisco un concetto che mi è caro. E’ necessario un ripensamento profondo da parte della politica (?) e della Comunità (?), che porti finalmente ad una pianificazione dei servizi di soccorso nel nostro particolare territorio, a cui chi amministra la Città e le istituzioni sanitarie preposte dovrebbero dare priorità assoluta.
Un accenno infine alle condizioni della struttura che ospita la nostra (intesa di noi bagnaroti) guardia medica. Quello che scrive Francesco Iermito è la verità. Ed è un fatto che va a disdoro di Bagnara.

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