venerdì 6 gennaio 2012

Minime riflessioni sulle associazioni


Leggo che a Bagnara tornano protagoniste le associazioni civiche. Me ne compiaccio. Ne ho sempre sostenuto importanza e ruolo, pur non facendo parte di alcuna di esse. Ho partecipato alla fallimentare esperienza del 2009 e forse da allora ho maturato il disincanto che ormai accompagna le mie riflessioni su politica e società locali.
Credo poco\niente al reale interesse verso di esse da parte di chi si occupa di politica e di amministrazione della Città. Non si cava un ragno dal buco da chi fa passerella a manifestazioni, convegni e inaugurazioni. Quindi non mi sorprendono oggi le perplessità di taluni amici circa la capacità (direi la volontà) della politica di ...prendere coscienza che il rilancio culturale e sociale della comunità, deve senza dubbio coinvolgere democraticamente la società nella sua completezza e le associazioni ne risultano parte di essa (cito dal pezzo di F. Iermito su Lostrettoquotidiano.it).
Ritengo anche che non vi debba essere una contrapposizione tra questi due "attori" della (esanime) vita civile di Bagnara, ma neanche una ricerca spasmodica di cooperazione. Le associazioni procedano per la propria strada, con le proprie idee, coi propri progetti. Finchè si immaginerà di cambiarci il destino cercando sempre e assolutamente la sponda delle amministrazioni si otterrà ben poco. L'interlocutore deve essere il cittadino. E su di esso che si deve agire per tentare di modificarne mentalità e comportamenti. Si provi ad investire sulla gente. Si sa mai che negli anni a venire da essa nasca una migliore classe dirigente.

1 commento:

Unknown ha detto...

Matteo Cacciola ha scritto ... Non mi spiego perchè per creare la consulta ci voglia la politica, come auspicato dal giornalista Iermito. Sembra uno scaricabarile e denota un assurdo logico e apodittico: le associazioni che si pongono da traino della società civile in assenza della politica, di cui però hanno bisogno per creare la consulta. Ma tant'è, ovvero l'ennesimo pour parler alla bagnarota, divenuto ahimè parafrasi di fumo negli occhi.