giovedì 9 giugno 2011

La Calabria che non è

Torno sullo spot coi Bronzi. Se ne sta scrivendo tanto. E tra le tante cose lette, condivido questo passaggio letto qui.
...A infastidire, piuttosto, è l'idea di una Calabria "smart" che vuole promuoversi. E che "smart" non è: non si ridicolizza nulla - come paventato da Callipo - né trattasi di svolta epocale nella capacità comunicativa della regione: semplicemente, un'idea pensata e resa male, che vende - così come qualsiasi altro spot promozionale, così com'è nella natura della pubblicità - qualcosa che in realtà non si è in grado di offrire, o offrire completamente: la possibilità di scoprire le diverse "calabrie" in uno scroll, abitarle e farle proprie, a portata di logiche spazio-tempo ("Pari montagna e dispari mare"), malgrado gli imbarazzanti - questo, non le "pudenda" (cit.) dei "testimonial" - ritardi infrastrutturali. Tante calabrie, caldeggiate da un duo di "tamarri" (cit.) bronzei attorno ai quali - vi prego - non si può ridurre l'intero turismo calabrese. Stanca.

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